Ciò che più amo fare è racchiuso in due parole: scrittura e formazione




La scrittura mi permette di esprimere chi sono e cosa sento; la formazione di arrichirmi e costruire un ponte con gli altri, attraverso la condivisione della conoscenza.

La comunicazione è lo strumento che mi permette di coniugarle: è il minimo comun denominatore dei miei interessi, l'area di intersezione delle mie passioni.

chi sono

Mi sono laureata in Scienze Politiche e Internazionali presso l’Università di Pisa con una tesi incentrata sull’analisi della stampa statunitense durante la prima Amministrazione Obama, mossa dal desiderio di indagare l’influenza dei mass media sugli orientamenti dell’opinione pubblica americana.



Dopo la laurea, le vicissitudini della vita mi hanno portata a cambiare più volte lavoro: mi sono occupata di segreteria, organizzazione eventi e pubbliche relazioni presso un ente locale, ho lavorato in un'università dalla spiccata dimensione internazionale, da ultimo sono passata al settore privato, avvicinandomi al mondo della formazione per le aziende. Tutte queste esperienze professionali mi hanno segnato e insegnato moltissimo, tanto sul piano professionale quanto su quello umano. Ho sperimentato contesti organizzativi diversi, appreso metodologie di lavoro, ampliato i miei orizzonti e intrecciato rapporti che ancora oggi vanno ben oltre la dimensione lavorativa.



Nel frattempo ho conseguito un Master in Comunicazione d'impresa presso l'Università di Siena, ho visto nascere e crescere i miei meravigliosi bambini e ho pubblicato due romanzi, realizzando così sogni che avevo sin dall'adolescenza.



Tuttavia, la mia voce interiore mi suggeriva che dovevo fare un passo in avanti, il più coraggioso di sempre: mettere le mie passioni – scrittura e formazione – al servizio del mio lavoro. E così è nata, forse in maniera un po' controcorrente, la mia attività da freelance.



Conoscete l'aneddoto dell'ubriaco e del lampione?



C'è un ubriaco che perde il mazzo di chiavi di casa in un vicolo buio; a un certo punto, un poliziotto lo vede mentre si affanna a cercare qualcosa per terra, sotto la luce rotonda di un lampione.
«Cosa cerchi?»
«Le chiavi di casa.»
«Le hai perse qui, vicino a questo lampione?»
«No, le ho perse là, in quel vicolo buio...»
«E perché le cerchi qui, allora?»
«Perché qui c'è più luce.»



Ho pensato centinaia di volte a questa storia, e ho capito che la felicità, a volte, si cela proprio dove il buio sembra più fitto. Mi piacciono le sfide, mi entusiasmano i progetti nei quali valga la pena credere: per questo ho deciso di ascoltare ciò che la mia voce interiore mi diceva da tempo. Non importa quanto sarà difficile.
Ne sarà valsa comunque la pena.
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